Del caffè e di altri pomeriggi


2002/07, fotografia analogica b-n, polittico (40 foto), stampa digitale, tiratura 1/5

Il caffè è un pretesto per incontrarsi. Il tavolo ospita gli oggetti e i gesti che accompagnano questi appuntamenti e riconsegna, alla macchina fotografica, pomeriggi privi di orologio, in un impercettibile scorrere quotidiano.

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Tiziana Rasà, in catalogo “Check-in”, CAF Catania Arte Fiera, 2006:
“Raccolgo ogni giorno dentro un fazzoletto / lo metto in tasca / lo dimentico” R. Baldaro
L’opera che mi si presenta richiede una nota introduttiva sul binomio artistico tra fotografia e poesia, che accompagna e distingue il percorso di Roberta Baldaro: “la fotografia non può catturare le parole, ma può descriverle, raccogliendo tutto ciò che avviene intorno a loro: azioni, movimenti, gesti, oggetti, dettagli. La superficie del tavolo ospita l’azione e “racconta” alla macchina fotografica di questi pomeriggi, privi di qualsiasi orologio nel loro scorrere quotidiano, spesso impercettibile. (...) La macchina fotografica sul tavolo aspetta il momento opportuno per parlare di noi”. E a parlare di noi è l’acqua, il caffè, ora il cibo il fumo, la scrittura, il gioco, o diversi oggetti a definire l’immagine ritratta; elementi tutti che accompagnano Del caffè e di altri pomeriggi un’opera il cui tratto elegante e ricercato nel gioco di luci e ombre si mescolano in una crasi perfetta con la scelta delle inquadrature, primo piano del particolare, in cui un frammento diviene simbolo narrante della storia, la storia di tutti i giorni, i gesti quotidiani, indifferenti al tempo distratto, frenetica consuetudine. La fotografia m’interroga sul senso: che valore ha il tuo tempo? Fermo immagine. Torno indietro, ascolto lo spazio che mi avvolge, l’ebbrezza degli infiniti attimi che popolano il mio chiedere di esistere. L’obiettivo, occhio del poeta, è già in ascolto: la parola diviene immagine, l’immagine parola. Quale parola? Quale immagine? I suoni dell’anima che sillabano una risata o un sussurro malinconico fra le labbra; il ritratto degli oggetti con cui condividiamo i nostri risvegli, quei “banali” pomeriggi fra amici, le cose che abitano gli spazi in cui ci muoviamo, respiriamo. L’opera di Roberta Baldaro ricerca e dona valore a quei piccoli frammenti di vita quotidiana che appaiono scontati e piatti, eppure sono i protagonisti del puzzle che compongono la nostra storia: il caffè è un pretesto, eppure a pensarci bene, quella tazzina, il fumo bollente che diviene odore di sigaretta, parlano di me!